Mi sono un po' persa in quest'ultimo periodo nella confusione di me stessa. Ho pensato molto, troppo. Parlato poco. Sfogata zero.
C'è un malessere che mi sta mangiando dentro, mi rosicchia e non riesco a liberarmene. Sinceramente non so cosa sia, non so dargli un nome. E' un sentimento strano, oscillante.
Scappa e ritorna a suo piacimento.
E' come se avessi la sensazione che mi mancasse qualcosa di importante, ma non so dove mi manca e cosa mi manca.
Mi faccio dei gran film mentali su cosa potrebbe essere: ci credo, mi incazzo, mi disincazzo, ci ripenso, divento triste, non ci credo e poi capisco che sono tutte cose inventante dalla mia mente. E' molto triste avere tante cose in testa e non riuscire a tirarle fuori.
Una volta le esprimevo disegnando, adesso non ho più il tempo. No non è vero: non ho più la voglia. Non c'è più nessuno che vuole vedere cosa ho fatto, cos'ho creato. In effetti la scuola mi aiutava molto.
Adesso seguo storie di animali abbandonati, e penso che è davvero triste amare a senso unico.
Quando esplodi di amore per una persona, e questa neanche se ne accorge. Non ti guarda più, cammina al tuo fianco e tu diventi parte dello sfondo.
E' difficile anche vivere in secondo piano. Per non parlare del terzo e via dicendo. Potrei anche sbagliarmi, forse ognuno ama a modo suo, ma l'indifferenza non mi sembra un gran gesto d'amore.
E' necessario e inevitabile che la nostra felicità sia collegata alla vita di un'altra persona? E se sì, perché allora non amiamo incondizionatamente? Perché limitiamo? Perché sul pullman/metro/treno cerchiamo uno spazio vuoto, invece di occupare il posto vicino a un'altra persona?
E perché quando due persone hanno una relazione uno dei due ama più dell'altro?
Perché ci limitiamo a vivere di briciole? Perché cavolo non diciamo alla persona che dovrebbe essere più importante:"Cazzo, tu persona più importante, mi hai reso la vita migliore da quando ci sei e, credo di amarti tanto da essere quasi pazzo di te"?
Perché non facciamo uscire quelle parole dalla nostra boccuccia?
Forse io dovrei stare zitta, non lo faccio nemmeno io. Ma a volte penso a quanto è triste il fatto che ci creiamo da soli la nostra solitudine.