martedì 20 dicembre 2011

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Non so bene perché sto scrivendo, ho degli sprazzi di ispirazione che appassiscono quando capisco cosa vorrei scrivere.
Quello che vorrei dire, per prima fa male a me. Eppure è così. Eppure non capisci. E più passa il tempo e più lo penso. Sono lontana da te anni luce, probabilmente per colpa mia.
Ma la tua superficialità mi corrode. Come mi corrode il tuo buonismo.
Forse sono io che non ti ho fatto capire, probabilmente mi tengo troppo stretta per paura di perdermi. So che comunque non posso più essere me stessa, con te e con tutti gli altri. Devo mettermi la solita maschera, la solita maschera di me, e sono stanca di farlo, soprattutto speravo di non farlo con te.
A volte per capire il dolore lo si deve provare, e tu non sei tra "quelli" che hanno provato.
La vita facile, purtroppo, è per pochi.
La felicità, anche.

lunedì 5 dicembre 2011

Ti vorrei raccontare di quando esprimo i desideri quando nevica, e di quando lo sguardo del mio cane mi commuove. Di quando mi sento fragile e inconsistente, a volte.
Di quando guardo mia madre dormire e in ogni ruga vedo il suo dolore, e di quando mi si riempe il cuore quando la sento ridere.
Di quando dico le bugie per non ricordare la verità, perché è più semplice così... A volte è più semplice non ricordare. Cancellare.
Da piccola ogni volta che sapevo che doveva nevicare di notte, mi svegliavo andavo sul balcone e ascoltavo il rumore della neve cadere, sperando ogni volta di vedere qualcosa in quella neve. Non so bene cosa, ma volevo vederci qualcosa.
E quanti sogni avevo, che a poco a poco sono svaniti. Forse esiste una gomma gigante che cancella i sogni, cancella anche noi stessi.
A volte per sentire me stessa devo sentire il freddo entrarmi dentro, e scoprire che dentro non sono vuota, ma che il freddo deve combattere contro tutto per entrare.
A volte parlo con qualcuno lassù, che spero che mi ascolti, perché so che anche se non gliele spiego le sa già le cose.
A volte mi sento una persona davvero problematica e lontana.
Allora vado a fare una passeggiata sotto le stelle e mi dico che forse qualcuno può capire.




'E mi son fatto rubare forse gli anni migliori 
Dalle mie paranoie e da mille altri errori 
Sono strano lo ammetto, e conto più di un difetto 
Ma qualcuno lassù mi ha guardato e mi ha detto: 
"Io ti salvo stavolta, come l'ultima volta". 
Vorrei che fosse oggi, in un attimo già domani 
Per reiniziare, per stravolgere tutti i miei piani, 
Perchè sarà migliore e io sarò migliore 
Come un bel film che lascia tutti senza parole.'




martedì 1 novembre 2011

Non è che io non mi fidi di te, è che le persone feriscono, anche quando ti vogliono bene.
E lei, può essere una persona per bene, ma anche le persone per bene feriscono, e lei... Lei l'hai vista nuda, ci hai fatto sesso come adesso lo fai con me, e hai provato cose per lei, tante cose.
E mi dà fastidio, ma non posso impedirti di sentirla, e non posso impedirti di provare cose per lei.
Posso stare nel mio angolo, e guardarti.